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IL MONDO GIRA… SIA CON LA RUOTA CHE… ENERGIA, PROBLEMI E SPOT STRANI

IL MONDO GIRA…

SIA CON LA RUOTA

CHE…

ENERGIA, PROBLEMI E SPOT STRANI

 

 

By@Patrizia Pierbattista

By @Mirella Pierbattista

    By@Redazione

La terra è sempre in movimento e gira sempre, anzi sembra  che corra di più! Ecco che ascolto e guardo con perplessità in questo momento della mia vita, è corsa negli ultimi anni. Anche a voi? Ecco vorrei essere con tutti voi che leggete, insieme  per comprendere il mondo e le problematiche. Quindi si parte verso il mondo e la gente con le sue ossessioni e preoccupazioni. Il mondo Gira… e va!

Perché parlare della ruota che gira, del mondo che va? Semplicemente mi sono posta un quesito che forse non so se vuoi ve lo siete domandati, ma  quella  cosa che si trova sotto la scocca di una vostra auto, o di una bici, o monopattino o camion o qualsiasi mezzo.  La ruota!  Sia piccola grande o grande ecco la sua storia da quando è nata il suo perché!

 

Prima dell’uso della ruota, gli oggetti pesanti potevano essere tirati con l’aiuto di una treggia o spostati mettendo sotto delle travi rotolanti, come nella costruzione di megaliti o piramidi. Le prime ruote che girano intorno a un asse sono state trovate nella seconda metà del V millennio a.C. su figure giocattolo della  cultura  Cucuteni in Romania. Da lì era ancora una lunga strada di molti piccoli passi (vedi illustrazione) per la costruzione di tali ruote, che erano anche adatti per il trasporto.. Non fu che tremila anni dopo che il tornio da vasaio fu inventato dai Sumeri nell’antica Mesopotamia. Gli Incas e altre culture occidentali sembrano aver approssimato il concetto di ruota, che appare in alcuni giocattoli di pietra, ma senza usarla come oggi. Non sono ancora state trovate ruote nell’Africa subsahariana o in Australia per il periodo precedente al contatto con il resto del mondo. Nel nuovo mondo, sebbene non avessero propriamente sviluppato la ruota, sembra che gli Olmechi e altre culture americane vi si fossero avvicinati, come dimostrato dal ritrovamento di un gioco per bambini datato 1 500 anni prima di Cristo. Si pensa che il primo ostacolo all’utilizzo in larga scala della ruota fu la mancanza di grandi animali addomesticati che potessero essere utilizzati per trainare i carri: il bisonte americano è difficile da addomesticare e il cavallo, presente fino a 12 000 anni fa, si estinse rapidamente in seguito alla caccia effettuata dagli umani appena giunti nel nuovo continente. Il solo animale che fu addomesticato nel Nuovo mondo fu il lama, che non si diffuse oltre le Ande, sino al tempo dell’arrivo di Colombo. Concludendo, probabilmente l’invenzione è stata possibile soltanto in quelle aree, come Mesopotamia e Cina, in cui erano stati addomesticati animali selvatici di grossa e media taglia, i soli in grado di fornire la forza motrice necessaria ai carri. L’invenzione si colloca nella stessa epoca neolitica a cui risalgono altre invenzioni che diedero origine all’età del bronzo. Questo implica un periodo di alcuni millenni successivo all’epoca dell’invenzione dell’agricoltura, quando la ruota non era conosciuta. Le prime ruote erano semplici dischi in legno con un foro in mezzo per l’asse come quelle rappresentate nello Stendardo di Ur (XXV secolo a.C.). Negli affreschi egizi vi sono invece ruote a raggi; altri esempi di ruote a raggi sono presenti in Siberia nella cultura Andronovo del XX secolo a.C. Nel I millennio a.C. i Celti circondarono la ruota in legno con un cerchio di ferro, realizzando un modello di ruota ancora in uso nel XX secolo.

Ritornando ai nostri tempi ed alle nostre esigenze di movimento, le aziende e gli uomini si sono ingegnati nel creare il movimento più fluidi con le auto, mezzi di locomozione, sempre più moderni e veloci e naturalmente comodi. Ecco che ci siamo catapultati nel 2023 con le nuove norme di viaggio ed oggetti per la nostra sicurezza stradale in quelle occasioni fredde e ghiacciate. Prima erano le catene da neve, poi oggi sono le Calze. Voi direte ma quelle che i mettiamo ai piedi sia donne che uomini? No naturalmente ma quelle per le auto.   Da quando sono nate queste calze. Le  calze da neve sono equiparabili alle catene da neve anche in Italia: cosa dice la nuova normativa europea e quali bisogna prendere. Le calze da neve sono equiparate alle catene da neve, se omologate come da normativa europea. Significa  che le calze da neve possono essere utilizzate dagli automobilisti italiani, in alternativa alle catene. È stata una storia lunga costellata da dubbi, questioni, normative, circolari, decreti, ma alla fine l’ufficializzazione è arrivata con apposito decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 23 febbraio 2023, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale quasi un mese più tardi, ovvero il 16 marzo.  Questo  articolo andremo a vedere prima di tutto come si è arrivati all’ufficializzazione delle calze da neve omologate in Italia, attraverso un riepilogo normativo, per poi individuare quali sono quelle omologate e quindi corrette e legali, e infine vedere come funzionano. l primo passo verso l’ufficializzazione delle calze da neve in Italia è stato effettuato dal Ministero dell’Interno, con la circolare 300/STRAD/1/0000035611.U/2022, che di fatto autorizzava l’utilizzo delle calze di neve omologate. Nella suddetta circolare si faceva riferimento alla circolare n. 300/A/8321/12/105/1/2 del 5 novembre 2013, nella quale si fornivano disposizioni relative alla necessità di “non assumere atteggiamenti operativi suscettibili di contestazione nei confronti degli utilizzatori di dispositivi supplementari di aderenza per gli pneumatici in tessuto cosiddette calze da neve”. Questo si rendeva necessario in quanto un’azienda produttrice di questo dispositivo aveva aperto un relativo contenzioso, poi risolto dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 04967/2021 del 4 maggio 2021, che ha accolto la tesi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile secondo la quale tali calze da neve non potevano risultare conformi alla normativa nazionale e quindi inutilizzabili. Allo stesso tempo si muoveva qualcosa in senso inverso in Europa, con la norma UNI EN 16662-1:2020, che ha rimpiazzato la UNI-11313 alla quale il Ministero faceva riferimento. Proprio la nuova norma ha permesso “la certificazione di dispositivi supplementari di aderenza diversi da quelli metallici, come ad esempio, i dispositivi tessili”, ovvero, le calze da neve. L’utilizzo di questo dispositivo, pertanto, risulta legittimo solo se conforme alla nuova norma EN.

Le calze da neve sono state ideate dal norvegese Bard Lotweit nel 1996. In una intervista ha raccontato come gli è venuta  l’idea. “ Mio suocero mi ha assunto nella sua società di ricostruzione di pneumatici, sia per auto che per camion.

Ma andiamo sempre in giro nel mondo, ma sempre sul territorio italiano  e nel Lazio più precisamente a Fiumicino dove per esigenze tecniche di movimento, ossia fare una ricarica automobilistica sulla nostra vettura Fiat 500e, ma purtroppo erano tutte occupate da vetture di una grande società di autonoleggio.  In carica, ma come al solito, dove abbiamo avuto varie volte l’occasione di scoprire questo sistema di lasciare le vetture in carica attaccate anche dopo molto tempo che avevano finito al 100% la carica del veicolo. Chiamata la polizia locale del Comune di Fiumicino, arrivate delle signore ci dicono che non possono fare niente perché era loro diritto di stare lì quanto volevano.  E noi andare via! Ricordando a loro che eravamo quasi a 5 % di carica.  L’educazione non era in primis loro. Sono andate via commentando che loro avevano più diritto di stare li quanto volevamo. Anche oltre due ore. Ma abbiamo ricordato e fatto notare che le vetture entro 60 minuti devono lasciare il posto ad altre vetture che necessitano di questo servizio pubblico  e non privato. Sono passate oltre 2 ore, vedendo che non venivano nessuno a ritirare le vetture siamo dovuti andare in un’altra colonnina più  lenta. Ahhhhh!!!! Che dolor! Diceva qualcuno in Tv in una canzone. Altra notizia guardando in giro nella Tv sia privata che pubblica od online  uno spot nuovo della azienda non più italiana Alfa Romeo con l’innovativo modello Tonale, dove ad occhi attenti avranno notato qualche cosa di diverso? La targa! Ebbene si!  Chi ama questo genere di notizia saprà cosa sto per dire! Oggi nel 2023 a dicembre  le targhe delle vetture sono arrivate alla lettera G, ma nello spot si evince una lettera A. Che cosa strana! Sembrerebbe una vecchia targa. Che dite? Il mondo gira con le sue stranezze e i nostri on the road alla scoperta o le circostanze strane, ma come diceva qualcuno il mondo è vario, ma qualcuno lo fa avariare. E vai mondo con le tue necessità e voglia di crescita sempre per un pensiero positivo e giusto.  

 

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