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Israele presenta un piano di evacuazione dei civili, media: Usa indagano su possibili crimini di guerra

Gli Stati Uniti stanno indagando su possibili crimini di guerra compiuti da Israele, nonostante pubblicamente sostengano il contrario

 

By@Patrizia Pierbattista

By @Mirella Pierbattista

By@Redazione 

Lo riporta l’Huffington Post citando alcune fonti, secondo le quali da mesi l’amministrazione Biden sta valutando possibili violazioni delle leggi internazionali. Al Dipartimento di Stato, alcuni funzionari stanno indagando sulle azioni di Israele a Gaza che potrebbero rappresentare delle violazioni. Si valutano anche abusi dei diritti umani che potrebbero violare la legge americana.

Israele ha ottenuto un video del leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar che appare in un tunnel con accanto la moglie e “due o tre” dei suoi figli. Lo riporta Canale 12, che tuttavia non ha trasmesso le immagini. Il filmato – secondo la stessa fonte – mostra Sinwar e la famiglia spostarsi da un tunnel all’altro sotto Kahn Yunis. Il video è tratto da quelli della sorveglianza di Hamas ed è stato recuperato dai soldati che operano nella città del sud di Gaza. Dalle immagini – ora analizzate dall’esercito e dallo Shin Bet – il leader di Hamas appare in buona salute.

Israele ha preparato un piano che prevede l’evacuazione dei civili lungo la costa di Gaza e l’ha presentato all’Egitto. Lo ha riferito il Wall Street Journal (Wsj) secondo cui il piano – in vista dell’annunciata operazione militare dell’esercito nel sud – individua 15 luoghi, con ognuno 25 mila tende, che vanno dalla punta sud di Gaza City fino a Moassi, a nord della città di Rafah. A Rafah ci sono oltre un milione di palestinesi sfollati, a rischio di essere coinvolti nell’operazione militare. Secondo fonti egiziane, citate dal Wsj, Israele stima che i costi dei campi – con strutture mediche – siano a carico di Usa e Paesi arabi. 

“Il ministro Tajani è stato in Israele: ha incontrato Netanyahu, il nostro ministro degli Esteri e il presidente del Parlamento, che gli hanno fornito i dettagli sugli sforzi di Israele per evitare vittime civili. Noi dobbiamo essere sicuri che Hamas non abbia più la capacità di attaccarci come il 7 ottobre. Stiamo provando a farlo, riducendo al mimino il numero di vittime civili”. Lo afferma l’ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar a margine delle celebrazioni del 75esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e Israele, commentando le parole di stamattina del titolare della Farnesina. Tajani ha osservato che  “a questo punto la reazione di Israele è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas”. Ed ha chiesto allo stato ebraico di “evitare rappresaglie contro la popolazione civile palestinese”. Ma il ministro degli Esteri ha detto anche di non condividere le parole di Francesca Albanese: “L’attacco di Hamas è stato un attacco militare che puntava alla caccia all’ebreo e che ha avuto risvolti disumani con violenze e profanazioni di cadaveri, cose mai viste. Non è esatto quello che dice la signora Albanese e comprendo la reazione d’Israele. Davanti ad un conflitto bisogna essere prudenti”, ha riflettuto Tajani dopo il divieto di ingresso da parte di Israele alla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi, per le sue affermazioni sulle responsabilità del 7 ottobre. 

Sul fronte delle trattative, secondo quanto scrive il Times of Israel, Israele e Hamas hanno fatto “progressi” per un accordo che porti ad un cessate il fuoco di 6 settimane e alla liberazione degli ostaggi a Gaza. Il quotidiano cita due fonti con conoscenza diretta dei colloqui in corso al Cairo. Secondo un esponente egiziano, i mediatori hanno raggiunto ciò che hanno descritto come un progresso “relativamente significativo” e che le parti ora si focalizzano sulla stesura di “una bozza finale” per un cessate il fuoco di 6 settimane con la garanzia di ulteriori negoziati per uno permanente. Una fonte occidentale, pur evocando cautela, ha sottolineato l’importanza della riunione di oggi. Oggi la Cina ha chiesto a Israele di fermare l’operazione militare a Rafah “il più presto possibile”. Lo afferma un portavoce del ministero degli Esteri in un comunicato. “La Cina… si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale”, si legge nella nota. Pechino esorta Israele a “fermare le sue operazioni militari il prima possibile e fare ogni sforzo per evitare vittime civili innocenti.. .per prevenire un disastro umanitario più grave nella zona di Rafah”. Anche la Russia vede “in modo estremamente negativo” un’operazione militare israeliana nella città di Rafah: a dirlo il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov ripreso dalla Tass.

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