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LA NOSTRA ECONOMIA PIU’ REALE! THE FOOD & BEVERAGE ITALICO L’ORO…VERDE! IL PISTACCHIO DI BRONTE

LA NOSTRA ECONOMIA PIU’ REALE!

 

THE FOOD & BEVERAGE ITALICO

 

L’ORO…VERDE!

 

IL PISTACCHIO DI BRONTE

By@Patrizia Pierbattista

By@Mirella Pierbattista

L’agroalimentare italiano ha generato un valore aggiunto di 64,1 miliardi, di cui 31,2 miliardi dal settore cibo e bevande e 32,9 miliardi dal comparto agricolo. Questo mercato del  Food&Beverage si è dimostrato negli ultimi mesi  il più resiliente alla crisi Covid-19 tra tutti i settori della manifattura italiana, riduzione del valore aggiunto pari a -1,8% nel 2020, rispetto al -8,9% del totale dell’economia italiana. “L’Italia è il secondo Paese in Europa per incidenza dell’agroalimentare sul Pil (3,8%), preceduto solo dalla Spagna (4%) e sopra Francia (3%) e Germania (2,1%)” ha affermato Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti. Nell’export le bevande sono la categoria più venduta e generano oltre un quinto del fatturato (20,6%), con Germania, Francia e Usa maggiori approdi. Il  recupero del PIL italiano è posticipato!  La vera ripresa si potrebbe avere solo da metà 2021,forse, se la vaccinazione abbatterà l’emergenza sanitaria e farà ripartire i consumi?  Ad inizio 2021 la forbice in Italia tra servizi ancora in crisi ed industria che regge, con andamenti divergenti anche nelle corrispondenti dinamiche dei prezzi al consumo. L’export italiano nel settore alimentare lo scenario forse è un po’ migliorato? Sulla  scia di scambi mondiali in lenta espansione,. Mentre  le principali economie dell’Eurozona hanno chiuso il 2020 meno peggio del previsto. I tassi sovrani a gennaio restano moderati per l’Italia, poco sopra i minimi, nonostante la nuova instabilità politica e solo grazie ai massicci acquisti di titoli effettuati dalla BCE. Nel 2020 in Italia l’impatto della crisi sanitaria è stato molto vario tra settori e tipologie di imprese, molte delle quali hanno accumulato più debito ma non hanno potuto usarlo per nuovi investimenti. Nella nostra spesa del quotidiano  fin dal  nostro Locked down dove era solo possibile acquistare nei Cdo ( Supermercati) il cibo  e non andare ai ristoranti perché chiusi, quindi anche l’economia  della famiglia media italiana ha avuto uno spostamento dal 2020 fino ad ora. Come ad esempio i viaggi, i week end e le cene fuori, sono spariti o addirittura confinati solo nel periodo estivo, se è possibile che  con la mancanza del lavoro e le problematiche nel comparto lavorativo o le aziende in chiusura definitivamente o con le cassa  integrazione  che dovrebbe durare fino al 31 giugno 2021.Ampia forbice tra servizi e industria. Nei servizi la flessione dell’attività è rimasta profonda a fine 2020 (PMI a 39,7), a causa della riduzione degli ordini, domestici ed esteri, legata alle misure di contenimento della pandemia. Nell’industria, invece, il PMI a 52,8 indica un miglioramento dell’attività a dicembre; fino a novembre la produzione si era mantenuta, dopo una certa oscillazione, sui livelli di settembre. Tale divario è confermato dalla fiducia delle imprese, che a inizio 2021 cala ancora nel commercio e resta bassa negli altri servizi, per la seconda ondata di epidemia, mentre si conferma più alta nell’industria. Attendiamo l’accadere dopo queste aperture molto limitate, che durante questo articolo siamo nel 26 aprile 2021 e quindi piano piano con la vaccinazione ed i distanziamenti e le protezioni potremmo farcela a superare quel tunnel. Nel nostro percorso attraverso il Territorio Italico, vogliamo far  scoprire anche  al nostro lettore  che leggendo e rendendosi conto che  l’economia  mondiale è in sintesi comprensiva di varie opportunità  come l’oro giallo, l’oro nero e perché no anche l’oro verde!. Il Pistacchio. Non solo la Sicilia è famosa per il suo barocco, per il suo territorio, per il mare, per il problema dei immigrati venuti dall’Africa, ma è una grande risorsa per l’azienda Italia. A Bronte, la pianta di pistacchio è chiamata “Scornabeccu”. Appena giunto il pacco contenente tre barattoli di varie grammature, abbiamo voluto evidenziare con una ricetta di un dolce al bicchiere, semplice con la crema di pistacchi di Bronte, ricotta, pezzi di colomba, con una bagna di liquore al limone di Sicilia,  mirtilli e succo di mirtillo, crema di nocciola (vedi foto), degustato dopo pranzo come dessert , ottimo. Se volete aggiungere panna montata. Una carica di dolcezza. Andiamo a spiegare come si colloca nel territorio italiano della terra Siciliana. Su otto piante femmine bisogna piantare un maschio, il maschio deve essere piantato in sopra vento e in sotto vento le femmine, in questo modo il vento può trasportare il polline dei fiori dai maschi fino al pistillo delle femmine.La coltivazione e la produzione di pistacchio rappresenta per Bronte, paese della provincia di Catania un’importante fonte di reddito, tanto da essere soprannominato l’Oro Verde, per il suo alto valore commerciale. La città di Bronte ha saputo sfruttare questo vantaggio, infatti nel suo territorio si contano circa 5000 produttori, la maggior parte con appezzamenti di circa 1 ettaro cadauno, nonché qualche grosso produttore con un multiplo di ettari. Il frutto raccolto viene in genere smallato ed asciugato ad opera del produttore stesso, che poi vende il suo pistacchio in guscio alle aziende esportatrici (circa il 60% viene esportato all’estero, mentre il 40% trova impiego nell’industria nazionale e in molte nuove aziende locali che lo trasformano in crema, pesto, torrone che negli ultimi anni sono esplosi nel mercato italiano). Vi sono circa una ventina di aziende della lavorazione del pistacchio, alcune ottimamente attrezzate e tecnologicamente avanzate, che si occupano della lavorazione successiva e della commercializzazione, anche online, in Europa e in altri paesi extraeuropei. Complessivamente l’Oro Verde produce annualmente una ricchezza di circa 35/40 milioni di euro. Il Pistacchio di Bronte DOP è coltivato nel comune Bronte, e in quelli di Adrano e Biancavilla a precise altezze e terreni indicati nel disciplinare del DOP, tra i 400 e i 900 m s.l.m. Nei territori di Bronte, Adrano e Biancavilla, in oltre 3500 ettari di terreno, c’è il 90 % della produzione Siciliana (3500 tonnellate nel 2012) e rappresenta lo 0,25 % della quantità prodotta nel mondo. Il 9 giugno 2009 l’Unione europea ha pubblicato il disciplinare che conferisce al pistacchio verde di Bronte la Denominazione di origine protetta (DOP). Nel disciplinare si evincono: Nome  pistacchio verde di Bronte.Prodotto in guscio, sgusciato o pelato, delle piante della specie Pistacia vera. Il pistacchio DOP all’atto dell’immissione al consumo deve corrispondere a requisiti ben precisi: colore verde intenso, sapore aromatico forte.Zona geografica – La zona di produzione deve ricadere nel territorio di Bronte, Adrano, Biancavilla. Prova dell’origine – La fase produttiva deve essere monitorata e certificata.Metodo di ottenimento – Nella preparazione dei terreni, deve essere previsto il livellamento. Legame – La zona di produzione deve essere caratterizzata da terreno di origine vulcanico. Organismo di controllo – Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia .Etichettatura – Il prodotto può essere messo in commercio con il logo DOP ed entro due anni dalla raccolta. Tecniche colturali L’albero del pistacchio è molto resistente alla siccità, in Sicilia viene coltivato a un’altitudine variabile dai 300 ai 900 m. Si adatta ai terreni rocciosi e calcarei e anche alle lave vulcaniche; predilige le esposizioni a sud. Buona resistenza al freddo, teme le gelate primaverili. Per quanto riguarda l’aspetto della nutrizione, è fondamentale  pistacchi abbassano il livello di colesterolo cattivo nel sangue. Grazie  alla presenza al loro interno dei grassi monoinsaturi. Inoltre, la presenza della vitamina B6 stimola la produzione di emoglobina che ossigena il sangue. Basta consumare circa 29 pistacchi al giorno per apportare al corpo tali benefici. Per chi fa molto movimento  e perde liquidi è ottimo,. Ma  che diciamo è super! Con  tre semi di pistacchi si riequilibrano i sali minerali persi con il sudore. Guardando i numeri è veramente definito l’oro verde per l’economia italiana e specialmente per la Sicilia. Per concludere questo percorso agroalimentare italiano ma soprattutto mondiale,  dobbiamo comprendere  il perché dell’economia  che è fatta dai piccoli e medi coltivatori o produttori ed aziende farebbero  parte delle grandi distribuzione alimentare. Insomma una filiera che porta al fruitore i meglio di ogni prodotto dalla terra, o mare, fino ai nostri piatti degustandoli in semplicità come abbiamo fatto noi con il “Pistì antichi sapori” o con un dolce al bicchiere con una colomba, della panna o ricotta e della crema di nocciole e per finire mirtilli.  Ed ecco a voi un dessert speciale con il pistacchio di Bronte. 

 

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