LA SFIDA DELLE FILIERE DOP VERSO LA SOSTENIBILITÀ
Report del summit a Fano promosso da Aecis
Summit a Fano per i Consorzi di tutela delle Dop Casciotta D’Urbino, Piave e Provolone Valpadana sulla grande sfida verso la sostenibilità, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. I Consorzi di tutela sono attori fondamentali nella trasformazione del settore agroalimentare verso modelli innovativi sostenibili e i prodotti Dop e Igp, legati a territori e a culture locali, giocano un ruolo fondamentale nel raggiungere gli obiettivi dell’Ue, che attraverso il Green Deal, si impegna a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con l’obiettivo di assicurare adeguato benessere alle generazioni future.
È quanto emerso lunedì 2 giugno durante la master class con prove d’assaggio dal titolo “I Consorzi di Tutela protagonisti verso sistemi alimentari sostenibili”, che si è tenuta all’interno di BrodettoFest, il Festival nazionale dei brodetti e delle zuppe di pesce di Fano, promossa dall’Associazione AECIS (acronimo di Associazione Europea Cultura Innovazione Sostenibilità) – costituita dai Consorzi di Tutela dei formaggi DOP Provolone Valpadana, Piave e Casciotta di Urbino. La giornata rientra nel progetto finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), che si concretizza in una serie di iniziative a carattere divulgativo, formativo, scientifico, focalizzate sul legame solido tra lo sviluppo del sistema dei regimi di qualità europei e la naturale inclinazione delle filiere agroalimentari certificate ad implementare principi e pratiche quotidiane di sostenibilità.
A Fano, con la moderazione di Antonio Maria Iacona, caporedattore di Il Cuoco – Rivista ufficiale della Federazione Italiana Cuochi, dopo i saluti iniziali dell’assessore all’ambiente della Regione Marche, Stefano Aguzzi e di Francesco Torriani, Presidente Fedagripesca Marche, sono intervenuti i rispettivi Consorzi per testimoniare le pratiche sostenibili nelle rispettive filiere.
Per il Consorzio Tutela Provolone Valpadana Dop è intervenuto Fabio De Lorenzi, che ha illustrato uno dei progetti più innovativi sul campo a livello nazionale dal titolo ‘Con.Pro.Va’. Il progetto, cofinanziato dalla Regione Lombardia, nasce nel 2023, con lo scopo di creare un database di dati, monitorando tutta la filiera di produzione del Provolone Valpadana, dalla coltivazione nei campi alla stalla, fino alla stagionatura nei magazzini. In collaborazione con il CREA, Centro di ricerca del Ministero, il Consorzio ha coinvolto alcuni allevatori con dimensioni della stalla differenti ed un caseificio, rappresentativi della realtà produttiva. Molteplici sensori sono stati montati in campo, nella stalla e nel caseificio, creando così una rete virtuosa in grado di convogliare i dati circa i consumi idrici ed elettrici lungo la filiera. I dati raccolti vengono analizzati anche con l’aiuto di intelligenza artificiale, in modo da poter creare una sorta di predittività degli eventi, che permetterà agli operatori di intervenire in modo tempestivo sugli sprechi e di apportare le migliorie necessarie. “Il progetto si è appena concluso – ha raccontato Fabio De Lorenzi – ora che abbiamo i dati di consumo delle diverse fasi della filiera, possiamo conoscere quali sono quelle più performanti e offrire alle aziende indicazioni precise per il futuro. È un sistema scalabile, quindi in grado di gestire una quantità crescente di dati nel momento in cui altre aziende volessero aderire. Il Consorzio di Tutela Provolone Valpadana Dop si muove nella direzione di essere sempre più sostenibile nonché essere protagonista nei tre pilastri della sostenibilità: economico, ambientale e sociale”.
Paolo Cesaretti, presidente de il Consorzio di Tutela della Casciotta d’Urbino Dop ha proposto al pubblico un questionario sulle caratteristiche della Dop e sul ruolo del Consorzio: “La Casciotta di Urbino è un simbolo della tradizione agroalimentare marchigiana e romagnola. Le sue origini antichissime e il suo legame con Michelangelo Buonarroti ne fanno un formaggio pieno di fascino oltre che di gusto. L’impegno del Consorzio è quello di promuovere la conoscenza di questo prodotto unico, valorizzando l’intera filiera con ricadute positive per le aziende e visibilità per il territorio”. Il presidente Cesaretti ha evidenziato, inoltre, l’importanza della filiera Dop per la salubrità del paesaggio e di quanto il turismo dipende per la propria importanza economica dalle relazioni che lo legano al contesto territoriale nel quale opera.
Luca Ballasina, per conto del Consorzio Piave, ha rappresentato questo formaggio come espressione del territorio nel quale viene prodotto e porta con sé un ricco patrimonio ambientale, alimentare e culturale. È nei boschi, nei prati e nei pascoli della montagna bellunese che inizia il percorso per la produzione del formaggio Piave DOP. Assieme ai prati, che permettono la produzione di buona parte del fieno, i pascoli sono elementi essenziali di questo ambiente e offrono la possibilità dell’alpeggio estivo. L’obiettivo è duplice, avere un ottimo prodotto sotto il profilo nutrizionale e la salvaguardia del territorio dall’espansione incontrollata del bosco, dall’incuria e dall’abbandono. È forte la convinzione che solo da un ambiente integro e curato nascono progetti che hanno futuro e che pensano alle nuove generazioni.
Il Talk è proseguito con l’assaggio guidato delle tre Dop e la degustazione in cucina da parte dell’Apci Marche – Associazione professionale Cuochi italiani, guidata da Antonio Bedini. Il tris di degustazione ha previsto: Riso Sale e Pepe con Casciotta d’Urbino, Insalatina colorata di Provolone Valpadana e frutta, Spiedino mediterraneo di seppia e Piave. I piatti erano in abbinamento con i vini Doc del territorio proposte dal sommelier Otello Renzi.