Carriera
Cominciò giovanissimo l’attività di giornalista collaborando con Il Momento – Mattino di Roma, per poi passare alla Gazzetta del Popolo di Torino, di cui divenne inviato speciale. Nel 1958 incominciò a collaborare con la Rai come conduttore a contratto del programma Il circolo dei castori assieme a Enza Sampò – con la quale ebbe anche una breve relazione[3] – e a Febo Conti, passando così dalla carta stampata alla televisione. A partire dal 1961 il rapporto con la Rai divenne esclusivo.
Inviato speciale in Africa per otto anni, realizzò servizi in oltre 40 Paesi nel periodo della decolonizzazione e dell’inizio delle guerre civili. L’esperienza terminò a seguito di una malattia e di un contenzioso sulle spese di viaggio. Lavorò poi con Sergio Zavoli nella redazione della trasmissione d’inchiesta TV7, il settimanale di approfondimento del TG1. Uno dei suoi contributi più significativi fu un servizio sulle conseguenze sulla salute umana dell’impiego di ormoni nella crescita dei bovini.
Dal 1976 fu per cinque anni conduttore del TG1, in particolare della prima edizione a colori il 28 febbraio del 1977, e dal 1981 lo diresse per due anni; sotto la sua direzione la testata trasmise la celebre diretta, condotta da Piero Badaloni, relativa all’incidente di Vermicino, durata ben 18 ore e seguita da circa 25 milioni di telespettatori, primo esempio di cronaca in tempo reale di un avvenimento fortemente negativo, e perciò di quella che negli anni fu denominata: “TV del dolore”. Nel 1983[4] e 1984[5] condusse il programma di intrattenimento Test, che andava in diretta concorrenza con Superflash trasmesso da Canale 5. Nel 1983 su Rai 1 andò in onda Obiettivo su…, curato da Fede e da Sandro Baldoni e dedicato all’attualità; in quegli stessi anni Fede fu anche nominato vicedirettore del TG1.
Il rapporto con la Rai terminò nel 1987, a seguito di un processo per gioco d’azzardo finito con l’assoluzione e per il cambiamento degli accordi politici
Il passaggio alla Fininvest e la direzione del TG4
Fede riprese il suo cammino professionale accettando l’offerta di Rete A, emittente nata nel 1983, dove va a fondare e dirigere il TgA, il primo telegiornale nazionale privato della televisione italiana, la cui prima edizione andò in onda lunedì 7 settembre 1987[8]. Nel 1989 passa alla Fininvest di Silvio Berlusconi, dapprima come direttore di Videonews[9], poi di Studio Aperto, notiziario di Italia 1, che il 16 gennaio 1991 fu il primo telegiornale in Italia ad annunciare in diretta l’inizio dell’operazione Desert Storm durante la guerra del Golfo, proprio nel giorno della sua prima messa in onda. Studio Aperto fu anche il primo telegiornale a informare della cattura dei due ufficiali dell’Aeronautica Militare italiana Gianmarco Bellini e Maurizio Cocciolone.
Dal 20 settembre del 1990, tutti i giovedì, in seconda serata su Rete 4, conduce il rotocalco settimanale d’attualità Cronaca, supplemento d’informazione da lui curato per gli appassionati di cronaca-spettacolo[10], con un’audience attestata intorno al milione e 300.000 spettatori[11].
Nel 1992 venne nominato alla direzione del TG4, il nuovo telegiornale di Rete 4[12], sostituendo Edvige Bernasconi, pur rimanendo formalmente direttore di Studio Aperto fino al 1993.
Dal 28 novembre 1997[13] e poi nel 1999[14] conduce su Rete 4 il ciclo Le grandi interviste, interviste-ritratto di mezz’ora a personaggi come: Clara Agnelli Nuvoletti, Massimo D’Alema, Umberto Bossi, Simona Ventura e Pippo Baudo. Il 25 febbraio 1998 ha condotto in prima serata su Canale 5 il falso televisivo Indagine sulla canzone truccata, dove ha raccontato il finto arresto di Iva Zanicchi[15].
Dal 2000 cura Sipario, il rotocalco rosa del TG4 di sua concezione, in onda tutti i giorni in coda al telegiornale di Rete 4, ed affida la conduzione della rubrica dedicata alle previsioni del tempo Meteo 4 ad alcune annunciatrici di bella presenza senza una competenza specifica nel campo meteorologico, da lui selezionate personalmente, battezzate mediaticamente con l’appellativo “meteorine”. Dal 2008 sperimenta l’edizione notturna Sipario notte.
Nel luglio del 2004 conduce il TG4 in diretta da Nāṣiriyya per portare la sua solidarietà ai militari italiani colpiti dall’attentato del 12 novembre 2003.
L’8 febbraio 2005 ha condotto eccezionalmente, insieme ad Ezio Greggio, una puntata di Striscia la notizia (programma che sistematicamente lo bersagliava a fini satirici trasmettendo i fuorionda dei suoi telegiornali) al posto di Enzo Iacchetti, impossibilitato e assente a causa dell’influenza.
Dal 16 febbraio 2009 dirige su Rete 4 tre prime serate speciali con Password – Il mondo in casa, programma di attualità in diretta da studio con ospiti in collegamento e inviati sul territorio.
L’addio al TG4
Il 28 marzo 2012, a seguito di una trattativa con Mediaset non andata a buon fine, la società solleva Emilio Fede dalla direzione del TG4[16][17]. L’azienda di Cologno Monzese afferma in un comunicato che non è stato possibile arrivare a una risoluzione del rapporto in modo consensuale; altresì specifica che l’ex direttore lascia anche Mediaset. Alla direzione del TG4 gli subentra Giovanni Toti, già direttore di Studio Aperto, che da quel momento dirigerà entrambi i notiziari per circa due anni[18]. Il giorno seguente, dopo aver dichiarato di essersi chiarito con l’azienda, firma le dimissioni dal TG4 dichiarando di proseguire nella trattativa per nuove trasmissioni, mantenendo una carica all’interno di Mediaset[19][20][21].
Dopo il TG4
Nell’agosto del 2012 Emilio Fede approda al canale del digitale terrestre Vero Capri, presente al numero 55, dove incomincia a condurre una rubrica settimanale di attualità politica ed economica intitolata Attualità con Fede.
Tra il 2013 e il 2014 è direttore editoriale del quotidiano La Discussione, in passato già organo della Democrazia Cristiana per le Autonomie[22][23], movimento politico di centro-destra di Gianfranco Rotondi, esistito dal 2005 al 2009, quando è confluito ne Il Popolo della Libertà.
In tale periodo gli viene diagnosticato un tumore al pancreas e i medici gli danno sei mesi di vita, ma le analisi erano errate[24].
Il 30 ottobre 2014 Mediaset gli comunica la rescissione unilaterale, a partire dal giorno successivo, del contratto in scadenza a giugno. Fede guadagnava 27.000 euro al mese, oltre a beneficiare di una casa a Milano 2 a carico dell’azienda, di due autisti, di una segretaria e di un ufficio[25]. A dicembre fa ricorso al tribunale civile di Milano per chiedere a Mediaset il reintegro e il pagamento di 8.411.000 euro come risarcimento. RTI motiva la scelta sottolineando che Fede è indagato per associazione a delinquere a scopo di diffamazione per il presunto ricatto nei confronti dei vertici Mediaset con un fotomontaggio a luci rosse. Il 9 aprile 2015 il Tribunale civile di Milano respinge la sua richiesta di risarcimento e gli impone di versare a Mediaset circa 10.000 euro per le spese di causa[26].
Da giugno 2022 torna in tv come ospite fisso nel talk show Punti di Vista condotto da Kevin Dellino su Cusano Italia TV, emittente televisiva dell’omonima università Cusano di Roma. E sempre con Kevin Dellino torna a scrivere una rubrica, Parole di Fede, sul settimanale Visto diretto da Carlo Faricciotti.
Attorno al 2024, per l’età avanzata, viene ricoverato in una RSA.
È morto a Segrate il 2 settembre 2025.